What courage does it take to stop wearing black?
Mi hanno chiesto se sono una persona coraggiosa.
Li per li ho pensato subito al fatto che ancora mi copro gli occhi con le mani, se la musica del film che sto guardando diventa cupa … e di primo acchito ho detto “purtroppo no” (anche se nutro una innata passione per Nikita e ho fantasticato tanto sul fatto di poter fare la spia).
Poi invece un lampo. Sono una persona coraggiosa? Sì, lo sono.
Negli ultimi dieci anni ho messo in discussione gli aspetti più importanti della mia vita. E ne sono uscita sana e salva e più forte di prima. Odio le banalità e le frasi fatte, che spesso vengono citate a margine di corsi di coaching, però se pensate che non occorra avere coraggio per mettersi in discussione, significa che non lo avete mai fatto nel modo giusto. Occorre essere lucidi, obiettivi e dare spazio ad una verità che a tratti può essere spietata e che sicuramente sarebbe più facile lasciare nascosta sotto il tappeto vintage insieme alla polvere. Mettersi in discussione è un percorso doloroso, bisogna affrontare gli scheletri del passato, ma soprattutto e ancora peggio gli esseri umani. Per cui mi sono detta: ma se ho avuto il coraggio (e ci sono riuscita) di bonificare la mia vita, vuoi che non riesca a separarmi da una delle mie peggiori false convinzioni?!?
Per cui ho deciso di documentarmi su Armocromia e body shape, perché una arriva a 40 (e oltre) anni e per due terzi della sua vita si è vestita di nero, con la falsa convinzione che il nero stia bene a chiunque e soprattutto che risolva sempre l’annoso dilemma “un armadio pieno di vestiti e non sapere mai cosa mettersi “ (ma questa ve l’avevo già detta), per cui complice About your style che fa questo di mestiere (ed ha acquistato alcune cose da me), ho deciso di aprirmi anche io a qualcosa che avevo approcciato sempre superficialmente e mai con la giusta attenzione.
Ovviamente ne sono rimasta AFFASCINATA e ho scoperto quanto poi sia utile conoscere la propria stagione e la propria forma, oltre che per cercare di valorizzarsi (a maggior ragione dopo una certa età ... visto che sappiamo benissimo che la forza di gravità è democratica ed arriva per tutte) anche in un’ottica di ottimizzazione degli acquisti, per puntare su qualcosa che veramente può esaltare i nostri punti forti, che siano due laghi al posto degli occhi o un lato B molto più simile ad una boa che non ad un mandolino.
Per collocare l’armocromia nella storia possiamo dire che è nata indicativamente alla fine degli anni 30; con l’avvento della TV a colori le costumiste iniziarono a studiare come alcuni colori donassero più o meno agli attori e di conseguenza a vestirli tenendo sempre più in considerazione l’impatto colore vs toni del viso. Si concretizza poi come vera e propria tecnica alla fine degli anni 70, quando la cosmetologa americana BERNICE KENTNER definisce le 4 palette di colori in base ai toni della pelle. Seguono poi studi ed approfondimenti diversi che tengono in considerazione tutti gli altri fattori: contrasto, intensità ecc.. se volete saperne qualcosa in più potete leggere il libro ARMOCROMIA scritto da Rossella Migliaccio fondatrice in Italia del primo istituto di consulenza di immagine. E poi che dire, penso che un corso di Armocromia o di Body/Facial Shape sia una bella idea regalo (ovviamente scegliete sempre delle professioniste) da fare all’amica del cuore, che sia per la laurea o per i suoi primi 40 anni.
Sia ben chiaro comunque, che il boa di piume di struzzo fucsia con lo slip dress di paillettes color oro, probabilmente sta bene ad un solo essere umano sulla terra (e forse neanche a quello … ) ma CHISSENEFREGA! Secondo me, almeno una volta nella vita, dovrebbero indossarlo tutte, per cui osate e sarete comunque belle e felici ;)