Di felicità e di altre cose
Ah felicità … su quale treno della notte viaggerai, lo so che passerai, ma come sempre in fretta non ti fermi mai …
Io amo Lucio Dalla, tanto che, se anche il secondo figlio fosse stato femmina (e avessi potuto decidere solo io ovviamente) forse l’avrei chiamata Futura. Ho comprato tutti i vinili, praticamente tutta la discografia. Mi piacciono tutte le sue canzoni, perché ogni canzone racconta un pezzo di storia, di vita di emozioni, ironicamente e senza filtri. Come piace la vita a me, ironica e senza filtri, sempre pronta a disarmarti.
Ma torniamo alla felicità.
Mi farebbe felice imparare a ballare il tango (… che nella vita serve sempre) perché ha qualcosa di magico ed estremamente romantico, è una vita che lo dico, ma non lo faccio mai.
Felicità è stato il primo smalto Rouge Noir comprato con i risparmi sudati da diciottenne, che guarda caso, nonostante siano passati 5 lustri rimane sempre il mio colore preferito, che faccio fatica a cambiare e che continua ad adornare con gusto mani di ogni età e provenienza. Felicità sarebbe anche una manicure che mi durasse almeno 3 giorni.
Felicità per me sarebbe poter comprare un paio di clogs (si intendo proprio gli zoccoli) quest’anno, magari come quelli con le margheritine sul bordo che aveva la mia amica Anna, sempre 5 lustri fa, ma temo che la mia famiglia tenga duro, sul veto assoluto di farli entrare in casa.
Felicità è anche un bicchiere di vino rosso, un pezzo di formaggio e un camino acceso. Il primo giorno di mare dopo un lungo inverno, anche se non è ancora estate e l’acqua è gelida. Il cielo azzurro, il sole forte e una folata di vento che ti spettina i capelli. Gli stessi jeans che ti stanno bene e forse anche meglio dopo 15 anni, perché poi jeans e t-shirt bianca sono sempre una garanzia, un po’ come il comfort food, ma della t-shirt bianca parleremo un’altra volta e del comfort food pure; i jeans invece li vediamo riproposti con bluse di chiffon o morbide giacche oversize … o con qualsiasi altra cosa, dalle sfilate di Valentino, Celine, Dior e anche Chanel, anche per la prossima primavera.
Felicità sarebbe veder spuntare un fiore dalla mia orchidea che ormai da due anni fa solo foglie nuove e basta. Forse non le do abbastanza amore…
Felicità è anche solo stupore per qualcosa di bello che non ci aspettavamo (o non ci speravamo più) potesse accadere, a volte anche solo la gentilezza degli sconosciuti.
Tirando le somme penso ad una splendida e giovane Monica Vitti quando diceva che siccome abbiamo dei colpi continui uno appresso all’altro, nel momento in cui riesci a schivarne uno quella è la felicità, ed è sicuramente vero ... ma per me la felicità, a prescindere da quello che diceva Socrate è: saperlo, esserlo ed esserne grati... e io di questo sono estremamente grata.