Cosa vi manca veramente?
Trovo che lamentarsi sia una abitudine malsana, non fa bene a noi e soprattutto ai malaugurati che ci dovrebbero sopportare.
Quindi cerco di non lagnarmi, di non distribuire negatività gratuitamente (nei limiti del possibile e si può sempre fare di meglio), perché mi metto nei panni di chi mi ascolta dall’altro capo del telefono … io non vorrei esserci, sopporto a fatica i fiumi in piena di lamentele, mugugni e recriminazioni.
Tuttavia oggi, a quasi un anno da quando la vita di tutti è stata modificata, stravolta, purtroppo anche sconvolta e a volte distrutta, una lieve melanconia ogni tanto mi prende e allora mi sono chiesta, cosa mi manca veramente? Cosa mi è mancato quest’anno, ma da dire MI È MANCATO VERAMENTE, senza fare elenchi infiniti e banali.
Sicuramente mi mancano i pranzi con i miei genitori e le mie sorelle, quelli dove sai quando inizi e non quando finisci, quelli dove qualcuno rotola dalla tavola al divano, ma comunque non ci si alza prima che faccia buio.
Mi mancano le cene romantiche al ristorante, solo io e la mia metà.
Mi mancano le tavolate di amici, gli assembramenti sul divano e i caldi abbracci.
Mi mancano quei viaggi da mini trolley in cabina per 15 giorni oltre oceano.
Mi manca la Grecia in motorino con il vento che schiaffeggia la faccia.
Mi mancano le nuove città, viste con gli occhi di una bambina davanti al banco di caramelle.
Ma non mi manca solo viaggiare, che forse è la cosa che manca a tanti, più di tutto, mi mancano i venerdì pomeriggio con mia figlia in cui facevamo le turiste a Milano, musei, chiese e monumenti per poi chiudere in bellezza in una delle nostre pasticcerie preferite. Mi manca anche il fatto che pre lockdown era ancora la mia piccolotta, oggi invece è una adolescente fatta e quasi finita che mi dice cose strane … mettendo insieme la parola Bomber con marchi di moda (molto in voga tra i TEEN) che fanno tutt’altro, perché per chi non lo sapesse il bomber è nato inizio ‘900 per i piloti d’aereo, ha attraversato una fase più sportiva per i giocatori di baseball, ma fondamentalmente è riconosciuto per il suo verde militare degli anni ‘90, interno arancione, maglia elastica in vita e ai polsi … e per carità NO TRAPUNTATO o altre cuciture strane. Per me certe parole non si possono mettere insieme: Bomber e piumino, sigaretta con elettronica, è un po’ come dire birra calda (che ti puoi permettere solo se sei Massimo Ciavarro che rimorchia Eleonora Giorgi in Sapore di Mare 2) o calzino bianco (che per me ti puoi permettere solo se sei Andre Agassi a Wimbledon nel ‘92), la mia mente ha una forma mentis che non riesce ad accettarli.
Ma tornando a noi, qualche settimana fa ho preparato una soupe à l’oignon perché mi mancano anche le alpi Francesi, non perché sia una grande appassionata di montagna, ma perché complice il freddo, la neve e la zuppa, posso bere tanto vino rosso senza sentirmi troppo in colpa, fatto sta che la zuppa era buona, il vino rosso anche, ma la voglia di montagne innevate mi è rimasta. E quindi ho iniziato a borbottare (vedi sopra) e ci ho messo dentro un po’ tutto, anche cose che mi mancavano già prima, a prescindere da questo ultimo anno di vita, però si sa, quando ci prende la nostalgia annaffiata di vino, so’ …..
Per fortuna però è arrivata “la parte più leggera di me”, che ha acceso la musica, mi ha fatto ballare e si portato via la mia malinconia.
Per cui si, lo so, mi mancano e ci mancano tante cose, però guardiamoci bene intorno, perché abbiamo anche la fortuna che un paio buone ci sono rimaste e che sia Hygge per tutti.